Caro mense, le mamme chiedono soglie di reddito più alte contro i rincari

TERAMO – Questa mattina nuova riunione del comitato “Iostoconibimbi”. Le mamme – una trentina circa – si sono riunite a Villa Mosca e hanno lanciato una controproposta al sindaco Brucchi in vista del nuovo incontro di lunedì alle 12.30 sui buoni pasto. Le mamme chiedono di innalzare le fasce di reddito per “tarare” meglio gli aumenti. “Il comitato ha votato all’unanimità la richiesta di un innalzamento delle tre fasce di reddito, ma pensiamo sia opportuno non divulgare le soglie decise prima della riunione con il primo cittadino”, ha spiegato al termine dell’incontro una delle componenti del gruppo, Simona Mazzilli. La controproposta è stata inviata oggi in Comune. Nel tavolo di giovedì scorso tra una delegazione di 5 mamme e il sindaco Brucchi, era stata raggiunta un’intesa di massima su tre fasce di reddito Isee progressive (10.600 euro, 17.600 e un’altra ancora da fissare), con il costo dei ticket a salire da 3.60 euro a 4.40. Lunedì le mamme chiederanno l’inserimento di soglie di reddito anche per i non residenti nel comune. Per loro infatti il costo per ciascun buono pasto tocca le 5 euro. Altra istanza, la previsione di sgravi in base al numero dei figli che fruiscono del servizio di refezione scolastica. “L’assemblea – spiega ancora una nota del comitato – ha preso atto delle somme pagate in altri Comuni analoghi a Teramo e più piccoli. Somme che sono inferiori anche di 2.50-3 euro”. “Un comune del teramano – continua la nota – ha affidato il servizio alla stessa ditta di Teramo ma al 50% dei costi per le famiglie e c’è poi Giulianova che non ha effettuato aumenti rispetto allo scorso anno”. Martedì intanto la delibera per l’inserimento di nuove fasce approda in Consiglio. La variabile per l’inserimento già a novembre o a gennaio è l’approvazione del bilancio di previsione: se il governo concederà una proroga ai Comuni che non l’hanno ancora fatto (come Teramo) la misura potrà partire subito, altrimenti tutto è rinviato al 2015. “L’attenzione delle mamme –spiega una nota del comitato sostenuto dall’associazione dei consumatori Robin Hood – si è concentrata anche sulla mancanza di comunicazione all’atto dell’iscrizione dei bambini, la somma riportata nel modulo risultava infatti differente da quella effettiva, violando quindi il diritto di scelta”. Intanto, le mamme si dicono soddisfatte per l’apertura di Brucchi all’istituzione di un “osservatorio permanente” sulla scuola e le politiche per le famiglie e dei “comitati mensa” per consentire ai genitori di effettuare controlli (anche a sorpresa) per verificare la qualità del servizio di refezione scolastica.